SEZ. DISABILITA NEWS Abbiamo chiesto attenzione per le persone sordocieche e per le loro famiglie

INSERITO DA ANGELINA CECERE Nei giorni scorsi, una delegazione della Lega del Filo d’Oro  l’Associazione impegnata a fianco delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali – è stata ricevuta dal ministro per la Famiglia e le Disabilità Fontana, per portare all’attenzione del Governo la condizione in cui vivono le persone sordocieche nel nostro Paese e il lavoro svolto al loro fianco e a quello delle loro famiglie. «Dall’incontro – ha dichiarato Bartoli – è emersa un’attenzione particolare delle Istituzioni verso la sordocecità e le problematiche portate dalla nostra organizzazione» Nei giorni scorsi, una delegazione della Lega del Filo d’Oro – la “storica” Associazione impegnata da oltre cinquant’anni a fianco delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali e delle loro famiglie – è stata ricevuta dal ministro per la Famiglia e le Disabilità Lorenzo Fontana, per portare all’attenzione del Governo la condizione in cui vivono le persone sordocieche nel nostro Paese e il lavoro dell’Associazione stessa al loro fianco e a quello delle loro famiglie. All’incontro erano presenti per l’occasione Rossano Bartoli, presidente della Lega del Filo d’Oro, Rosa Francioli e Francesco Mercurio, presidenti rispettivamente del Comitato dei Familiari e di quello delle Persone Sordocieche dell’Associazione. «Dall’incontro – dichiara Bartoli – è emersa un’attenzione particolare delle Istituzioni verso la sordocecità e le problematiche portate dalla nostra organizzazione, riguardanti persone che si trovano ogni giorno ad affrontare una disabilità tanto complessa. Oltre ad illustrare le nostre attività, la presenza in otto diverse Regioni e i progetti in corso, abbiamo soprattutto sottolineato il nostro lavoro volto alla piena attuazione e al miglioramento della Legge 107/10, sulle misure per il riconoscimento dei diritti alle persone sordocieche». «Inoltre – conclude il Presidente della lega del Filo d’Oro – abbiamo ricordato le numerose difficoltà che incontrano le famiglie per il riconoscimento delle impegnative di ricovero per i propri figli nei Centri della nostra Associazione – specializzati per offrire risposte e servizi per questo tipo di disabilità – al di fuori della Regione di appartenenza». (S.B.)

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