giovedì 21 febbraio 2019

SANT'ANTIMO E NAPOLI NORD NEWS Camorra S.Antimo, Grumo, Casandrino: “Le rapine in mano al gruppo della sorella del boss morto”



INSERITO DA ANGELINA CECERE L’ultima relazione della Dia traccia gli scenari criminali nell’area di Sant’Antimo, Casandrino e Grumo Nevano. “Questo territorio è assoggettata all’influenza criminale dei clan Puca, Verde, Ranucci, Petito-Bottone. “Uno degli elementi apicali del gruppo RANUCCI è stato arrestato il 12 gennaio 2018, a Formia (LT), dopo un conflitto a fuoco con i Carabinieri (Ronga Filippo). Il successivo 7 maggio, a Caserta, dopo circa un anno di latitanza, è stato catturato il reggente del gruppo PUCA. I citati clan sono prevalentemente dediti alle estorsioni ed allo spaccio di stupefacenti. Per la consumazione di rapine di particolare rilievo si avvalgono di un gruppo che fa capo alla sorella del defunto capo del clan PETITO, detenuta. Pregresse attività investigative hanno acclarato l’esistenza di alleanze tra i predetti sodalizi ed i clan MARRAZZO e AVERSANO di Casandrino, attualmente quasi dissolti a causa della scelta collaborativa operata dai rispettivi vertici. Riguardo questi ultimi due sodalizi si evidenzia l’arresto, il 23 gennaio 2018, a Sassari, di un avvocato di Aversa, latitante dal 22 dicembre 2017, condannato a 11 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa dalla Corte d’Assise d’Appello di Napoli. Il legale campano era stato condannato per aver usato strumentalmente le sue funzioni di avvocato difensore, intrattenendo rapporti, non solo professionali, con esponenti i vertici dei clan AVERSANO e MARRAZZO. Nel contesto territoriale di Casandrino è presente un ulteriore neo sodalizio, facente capo alle famiglie D’AGOSTINO e SILVESTRE e che opera sotto l’egida delle predette organizzazioni santantimesi, in particolare del clan PUCA. L’Amministrazione comunale di Grumo Nevano è stata al centro di una vicenda giudiziaria per episodi di corruzione, legata all’affidamento dei servizi di igiene urbana e gestione integrata dei rifiuti solidi urbani, che hanno determinato, nel mese di giugno, l’arresto, eseguito dalla Guardia di finanza, del Sindaco, del suo predecessore, del comandante della Polizia Municipale e di un vigile urbano. Quest’ultimo ed il primo cittadino erano già stati destinatari di un altro provvedimento giudiziario, emesso nel mese di ottobre 2017, per reati di corruzione, favoreggiamento personale, rivelazione di segreto d’ufficio e falso431. Conseguentemente a tali fatti, il Consiglio comunale è stato sciolto con Decreto del Presidente della Repubblica del 9 agosto 2018”.

INTERNAPOLI

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