martedì 26 febbraio 2019

NEWS ITALIA E DAL MONDO Nuova droga killer, primo sequestro in Italia: simile all'eroina e costa pochissimo. Negli Usa ha fatto strage



INSERITO DA ANGELINA CECERE Negli Stati Uniti ha già provocato quasi duecentomila decessi per overdose in tre anni. Più morti dei caduti nella guerra del Vietnam, 60mila soldati americani. Ora la droga sintetica che uccide come la peste è arrivata anche in Italia. La prima traccia è spuntata in un Comune in provincia di Rieti. Da lì sarebbe stata smistata in altre località. Anche nella Capitale. Droga Killer, Massimo Barra: «C'è il rischio di una pandemia anche da noi»​ È il primo sequestro in Italia di “simil fentanyl”, e l’allarme che possa provocare una strage è altissimo. Lo stupefacente è stato intercettato tramite accertamenti sul web grazie a un’operazione di intelligence che ha visto come protagonisti i militari della sezione operativa dei Nas. Solo venti grammi, dai quali però sarebbero state ricavate ventimila dosi. Economica, alla portata di tutti e letale: è un tipo di sostanza non ancora presente nella tabella di quelle proibite. I detective dell’antidroga dicono che «in confronto l’eroina è quasi acqua fresca». Spesso i tossicodipendenti la acquistano conviti di aver preso eroina. La diffusione di nuove droghe sintetiche, che continuamente appaiono sui mercati, necessita di un’attività investigativa costante e complessa. «La chiamano impropriamente “eroina sintetica” per il tipo di effetto psicotropo simile, ma dal punto di vista della tossicità è molto peggio - sottolinea il generale Adelmo Lusi, comandante del Nas - con 25 milligrammi di eroina ci si sballa, con 25 milligrammi di simil-fentanyl, come quello appena sequestrato, si muore». Le indagini sono partite da ricoveri per overdose in vari ospedali laziali, in cui arrivavano ragazzi che non rispondevano al trattamento disintossicante per l’eroina. L’allarmante abbassamento dell’età media del consumo di eroina è un dato molto preoccupante nel nostro Paese, fino ad ora molto sottovalutato. Basti pensare che solo nella città di Roma su un totale di 1629 soccorsi a persone in overdose quasi 800 hanno dichiarato di aver iniziato a “bucarsi” tra i 15 ed i 19 anni e che spesso hanno utilizzato le droghe sintetiche come il fentanyl. Ora è arrivata l’evoluzione, più potente, più letale. Stiamo assistendo ad un fenomeno di globalizzazione anche per le tossicodipendenze. Non più la rappresentazione drammatica della piaga della tossicodipendenza attraverso le note della canzone “L’albero delle spade” di Eugenio Finardi, ma un pericolo a livello globale. Una pandemia legata all’utilizzo ricreazionale dei derivati del fentanyl, un potente analgesico, utilissimo e molto apprezzato nella terapia del dolore e fondamentale al capezzale di un malato terminale di tumore, ma dagli effetti micidiali se utilizzato per sballarsi.

LEGGO

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