venerdì 22 febbraio 2019
NEWS ITALIA E DAL MONDO Foligno, il bimbo di colore umiliato in classe: «I compagni mi hanno difeso». Papà furioso, per lui è razzismo
INSERITO DA ANGELINA CECERE La sua storia ha indignato l’Italia, ieri: il bimbo di colore di Foligno vittima di un presunto episodio di razzismo a scuola, con il maestro che lo ha costretto a girarsi verso la finestra chiamandolo «brutto», ci dà però una speranza. Come riferisce il Corriere della Sera infatti, il bimbo ha detto che «i compagni mi hanno difeso, ma voglio che non accada mai più». Il supplente protagonista dei fatti, che sostiene che si sia trattato di un equivoco perché lui stava semplicemente spiegando la Shoah, è stato sospeso dal Ministero. Quando il maestro lo ha punito, i compagni di classe hanno subito preso le sue difese: «Mi è piaciuto vedere ragazzini e ragazzine, tutti bianchi, alzarsi e venire vicino a me», avrebbe detto il bimbo alla mamma. «Hanno detto al maestro, noi siamo uguali, siamo come lui, quindi anche noi rimaniamo qui fermi alla finestra». «Hanno fatto bene i genitori a denunciare il maestro», il commento delle altre mamme. Il maestro si è giustificato sostenendo che la sua era «una sperimentazione didattica» annunciata ai ragazzi. «Ho detto - ha sostenuto intervistato da Porta a Porta -: possiamo fare una cosa di questo tipo? E loro mi hanno risposto: proviamo». «Parlavamo della Shoah, dell'integrazione - ha aggiunto - e quindi era per suscitare una provocazione». IL PADRE FURIOSO: È RAZZISMO «È un episodio di razzismo e non si è trattato di un esperimento sociale. I miei figli stanno male», ha commentato indignato il papà del bimbo, «deriso» dal maestro supplente di scuola elementare. Accompagnato dalla moglie ha parlato i giornalisti fuori dal cancello della scuola dopo aver incontrato la preside. Con i genitori dei bambini c'era anche il loro legale, l'avvocato Silvia Tomassoni. L'uomo è originario della Nigeria e in Italia da 17 anni. «I miei figli stanno molto bene dentro la scuola con gli altri bambini, il problema è soltanto con questo maestro. In tanti anni che siamo in questo Paese - ha detto - è la prima volta che ci capita una cosa del genere». L'uomo ha poi sottolineato la solidarietà degli altri genitori evidenziando che l'Italia «non è un Paese razzista». «Altrimenti - ha aggiunto - non saremmo qui da tanto tempo. In Italia abbiamo fatto tante cose belle, tra cui i nostri cinque figli». Prima di salire in auto con la moglie e il legale rispondendo alla domanda se crede alla versione del maestro in merito all'esperimento sociale, ha sottolineato che il docente «non aveva informato gli alunni». «E comunque - ha concluso - non riterrei giusto che possa aver preso i miei figli per fare un esperimento».
LEGGO
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