INSERITO DA ANGELINA CECERE «Dice l’articolo 498 del Codice Penale che “chiunque, fuori dei casi previsti dall'articolo 497-ter, abusivamente porta in pubblico la divisa o i segni distintivi di un ufficio è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 154 a euro 929». Così attacca la lettera di denuncia presentata dalla sigla sindacale Usb dei Vigili del Fuoco nei confronti del ministro dell'Intarno, Matteo Salvini. Secondo il sindacato, il vicepremier sarebbe colpevole di aver indossato più volte la divisa dei pompieri in occasioni pubbliche. E non solo quella. «A proposito, ministro Salvini - chiosa la lettera .: come mai nessuna apparizione con la divisa della Guardia di Finanza?» «Abbastanza chiaro, no? - continua il documento - Facciamo ancora più chiarezza: è vietato indossare divise complete di gradi e mostrine che possano generare confusione e far sembrare che ci si trovi davvero davanti a un poliziotto o a un carabiniere o a un finanziere o corpi equiparati. Indossare semplicemente una maglietta senza gradi né stellette non è invece reato». E ancora: «Il ministro Salvini ha risolto il problema alla sua maniera: lui li ha indossati tutti, i giacconi, i giubbotti e le magliette che fanno tanto “sicurezza” nonché materiale di propaganda social. Nel bailamme di divise gli capita di confondersi e, per mostrarsi in pubblico con la figlioletta, invece dei panni del papà indossa comunque quelli del poliziotto. Qualcuno sulla scia di questa moda securitaria si è spinto oltre, come quel sindacalista amante della Benemerita, che per salutare il ministro dell’Interno durante la celebrazione di Santa Barbara, è arrivato in chiesa armato! Ce ne sarebbe abbastanza per accompagnarlo subito alla porta d’uscita dal corpo». «Nulla di tutto questo accadrà mai - continua il sindacato -. Il ministro continuerà tranquillamente a fregiarsi abusivamente degli abiti dei vari corpi e i pistoleri potranno continuare a mettere a repentaglio l’incolumità di qualche sacrestano senza che nessuno prefetto si indigni più di tanto. Ci chiediamo: “Perché tanta voglia di indossare divise se poi non le si onorano con atti tangibili?”. È sotto gli occhi di tutti che soprattutto noi vigili del fuoco, amati da tutti, usciamo dall’ultima Finanziaria senza l’ombra di un soldino in tasca e rimaniamo con l’ultimo contratto che non ha nulla di normativo. Niente Inail, stipendi da fame, previdenza disastrosa, mezzi circolanti da rottamare, attrezzatura più che scaduta, carichi di lavoro che aumentano, così come le emergenze che ci vedono coinvolti. Insomma, immagine per loro tanta, sostanza per noi zero».
LEGGO
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