martedì 29 gennaio 2019
NEWS ITALIA E DAL MONDO Julen, parlano i soccorritori: «Epilogo triste, ma ce l'abbiamo messa tutta»
INSERITO DA ANGELINA CECERE Hanno incontrato tante difficoltà in quasi due settimane di duro lavoro, ma sono riusciti a superarle nonostante i numerosi contrattempi. Per salvare Julen Rosellò, però, non c'è stato nulla da fare: il bimbo di due anni caduto in un pozzo a Totalan (Malaga), infatti, è morto dopo poche ore, e dopo tanti sforzi i soccorritori sono riusciti solo a recuperare il corpicino senza vita. La tragedia segnerà a vita non solo gli sfortunatissimi genitori di Julen, José e Vicky, ma anche tutti i loro compaesani e i tanti uomini che, senza farsi vincere dalle difficoltà e dalla fatica, hanno fatto di tutto per raggiungere il piccolo. Cane cade nel pozzo, lui muore per salvarlo: la tragedia a 60 km dal paese di Julen A distanza di quasi tre giorni, ha parlato Nicolàs Rando, l'agente della Guardia Civil che ha recuperato il corpo di Julen: «Trovarlo senza vita è stata la cosa peggiore, un epilogo davvero triste che, in quel momento, ci ha reso furiosi. Ma noi sappiamo che ce l'abbiamo messa tutta». Parla a nome di tutti i colleghi, Nicolàs Rando, riportato anche da 20minutos.es: «Ci abbiamo messo tutta la forza e la determinazione possibili, volevamo recuperarlo e ci siamo riusciti. Lo dovevo non solo ai genitori di quel bambino, ma anche a mio figlio, che ha quattro anni e che ogni mattina mi chiedeva: "Papà, oggi andrai a salvare Julen?"». Difficile trattenere le lacrime, in questi casi, anche se si è uomini forti, coraggiosi, ben addestrati e pronti a tutto. Nicolàs Rando, però, ha spiegato: «Sotto un certo punto di vista, i risultati dell'autopsia ci consolano, perché significa che Julen non ha sofferto troppo a lungo. Una volta che ho recuperato il corpo, sono crollato in lacrime, ma credo che si tratti di una reazione assolutamente umana». Nicolàs e i suoi colleghi fanno parte del GREIM, un reparto operativo d'eccellenza della Guardia Civil, specializzato nei soccorsi in montagna: «Non c'eravamo solo noi, c'era il meglio di quello che la Spagna può offrire. Insieme a noi hanno lavorato ingegneri, speleologi e vigili del fuoco non solo specializzati, ma anche molto esperti. Purtroppo, abbiamo avuto diversi contrattempi, dalla rottura di alcuni strumenti di salvataggio alle pareti troppo rocciose in profondità. Ma di una cosa siamo certi: ce l'abbiamo messa tutta, non possiamo rimproverarci niente. Ora, dopo aver lavorato in condizioni davvero al limite, dobbiamo riposare tutti, poi torneremo a disposizione. Ma speriamo davvero che non accada di nuovo qualcosa di simile»
LEGGO
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
SPORT NEWS E SPORT LOCALE Napoli, il segreto di Malcuit: «Qui si lavora coi migliori»
INSERITO DA ANGELINA CECERE Protagonista in positivo di questi primi mesi azzurri, Kévin Malcuit è sicuramente la migliore sorpresa del ...
-
INSERITO DA ANGELINA CECERE Sull’Isola dei Famosi, programma seguito da Leggo.it, quest’anno non mancano le liti e l’arrivo di Soleil So...
-
INSERITO DA ANGELINA CECERE Lo hanno trovato appeso, privo di conoscenza, con un cappio intorno al collo. A 11 anni. Ha cercato di sui...
-
INSERITO DA ANGELINA CECERE Claudio Baglioni ha alzato il sipario sul 69° Festival della canzone italiana che si terrà a Sanremo il 5,...
Nessun commento:
Posta un commento