sabato 1 dicembre 2018

SEZ. DISABILITA NEWS Passare dalla cultura dell’handicap a quella della disabilità



INSERITO DA ANGELINA CECERE «Ci auguriamo un vero e proprio cambio di paradigma, che si passi cioè, finalmente, dalla cultura dell’handicap a quella della disabilità, ricordando come l’ambiente e il contesto circostante possano influire sull’autonomia e sul diritto all’inclusione nella società delle tante persone con disabilità»: lo si legge in una nota diffusa in occasione dell’imminente Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità da parte della Lega del Filo d’Oro, “storica” Associazione impegnata da oltre cinquant’anni a fianco delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali e delle loro famiglie «Nel nostro Paese siamo ancora lontani da una cultura della disabilità che sia inclusiva in tutti gli àmbiti della vita, ed è la società stessa che ci rende disabili, non lo siamo noi. Tutto può essere normale e auspico un giorno che ovunque, nelle case, negli edifici, per le strade, in TV e sui giornali, siano già inclusi e previsti gli ausili e gli accorgimenti che garantiscono la piena fruibilità e accessibilità anche alle persone con disabilità fisiche e sensoriali. Nessuno oggi, nel nostro Paese, entrando in una casa, si chiede se c’è l’acqua o la corrente elettrica, lo diamo tutti per scontato. Vorrei che questo avvenisse anche per le rampe di accesso agli edifici, per i segnali sonori agli attraversamenti per strada e per la lingua dei segni e i sottotitoli nei programmi TV, così da diventare una cosa del tutto normale». A dirlo è Francesco Mercurio, presidente del Comitato delle Persone Sordocieche della Lega del Filo d’Oro, in una nota diffusa in occasione dell’ormai imminente Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità del 3 Dicembre, da quest’ultima “storica” Associazione, impegnata da oltre cinquant’anni a fianco delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali e delle loro famiglie. «Quello che ci auguriamo – si legge ancora in tale nota – è un vero e proprio cambio di paradigma, che si passi cioè finalmente dalla cultura dell’handicap a quella della disabilità, ricordando come l’ambiente e il contesto circostante possono influire sull’autonomia e sul diritto all’inclusione nella società delle tante persone con disabilità, tra cui oltre 189.000 sordociechi».«Le persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali – si sottolinea a proposito di queste ultime – vivono una condizione difficile e di isolamento, perché spesso alla disabilità sensoriale si associano altre minorazioni di tipo motorio, intellettivo o neurologico e secondo uno studio condotto nel 2015 dall’ISTAT per la nostra Associazione, risulta che per circa il 57% degli adulti sordociechi in Italia rappresenti un problema insormontabile anche solo uscire di casa e per quasi il 90% utilizzare i mezzi di trasporto o accedere agli edifici pubblici, tra cui ospedali, scuole ecc. Sono fattori, questi, che precludono quasi totalmente a queste persone la possibilità di una dimensione sociale attiva, negando loro, di fatto, quanto sancito dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità [Legge dello Stato Italiano 18/09, N.d.R.], sottoscritta e ratificata dal nostro Paese, allo scopo di promuovere, proteggere e assicurare il pieno e uguale godimento di tutti i diritti e di tutte le libertà da parte delle persone con disabilità». «La condizione di disabilità nella Convenzione ONU, ma non solo – dichiara dal canto suo Rossano Bartoli, presidente della Lega del Filo d’Oro -, viene ricondotta all’esistenza di barriere di varia natura, che possono essere di ostacolo a quanti, in presenza di minorazioni fisiche, mentali o sensoriali, hanno il diritto di partecipare in modo pieno ed effettivo alla società. In occasione della Giornata del 3 Dicembre, vogliamo sottolineare il diritto all’inclusione nella società delle persone con disabilità, che dovrebbe essere agevolato attraverso interventi, servizi e ausili atti a sperimentare condizioni di vita migliori e maggiore livello di partecipazione sociale. Un primo passo a livello normativo si potrebbe compiere con la piena attuazione della Legge 107/10, che riconosce la sordocecità come una disabilità unica e specifica, come già stabilito dal 2004 in sede europea». (S.B.)

SUPERANDO

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