INSERITO DA ANGELINA CECERE Aggredito fuori da una scuola della città di Ravenna da quattro bulli di terza media, minacciato con un coltello puntato alla gola, trascinato in un vicolo, poi spinto contro un muro e infine molestato sessualmente. È la denuncia presentata dai genitori di un ragazzino di 11 anni per la quale sono in corso indagini della Polizia. I fatti, secondo la denuncia, risalgono al 15 ottobre. Della vicenda si occupa la squadra mobile ed è stata avvisata la Procura per i minorenni di Bologna, competente a livello regionale. Gli accertamenti, secondo quanto si apprende, sono ancora in una fase iniziale e sono circondati da grande prudenza e riserbo. Anche la scuola ha avviato una verifica interna, informando l'ufficio scolastico provinciale e sarà fatta una relazione al livello superiore, cioè all'ufficio scuola dell'Emilia-Romagna. Si stanno valutando sanzioni nei confronti dei ragazzi che potrebbero essere decise anche se i fatti sono avvenuti all'esterno dell'edificio scolastico. Il preside dell'istituto comprensivo, raggiunto telefonicamente dall'ANSA per un commento sulla vicenda, ha preferito non fare dichiarazioni. Resta così il racconto dei genitori, che hanno presentato formale denuncia.
Dopo l'aggressione l'undicenne sarebbe tornato a casa, dove è apparso strano e taciturno per una giornata intera. La mattina dopo non è andato a scuola, ma quando è tornato in classe, sarebbe stato nuovamente minacciato di morte, in bagno, con l'intimazione di non parlare con nessuno di quanto successo. I genitori sarebbero quindi riusciti solo alcuni giorni dopo a farsi raccontare delle minacce. Poi il ragazzino, sotto choc, è stato alcuni giorni ricoverato in ospedale, nel reparto di Pediatria. È stato qui che, con l'aiuto di una psicologa, l'undicenne avrebbe ammesso anche le molestie subite.
I genitori oltre alla denuncia hanno parlato anche con la scuola, «ma ci è sembrato che imperasse il garantismo», hanno detto all'edizione ravennate del Resto del Carlino, lamentandosi della mancanza di provvedimenti presi e dicendo che il figlio, molto spaventato, avrebbe chiesto di cambiare scuola. Gli investigatori lavorano con molta cautela. È probabile che verranno a breve sentite le persone coinvolte, forse anche la vittima, in una forma protetta e la Polizia è in contatto con la scuola. Si cercherà di vagliare l'attendibilità del suo racconto e poi identificare i presunti aggressori.
LEGGO
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